Lo Spettro di Northgar

Tetra è la storia dell’Aristocrazia della Notte, e dei primi figli immortali di Caino. Il loro dominio, che si estendeva sulle terre degli uomini è talmente antico che soltanto le cronache degli Eldar e dei Nani di Gorbarad lo ricordano: un terribile passato i cui echi possono ancora oggi mutilare il mondo degli uomini.

Dopo aver consumato un’abbondante colazione e aver discusso sulle recenti scoperte del giorno precedente, Narth, Crovont, Theodor e Falstaff decisero di consultare il vecchio Malachia per avere qualche ragguaglio in più sulle leggende concernenti lo Spettro di Northgar. Le poche voci che avevano udito sin’ora, lasciavano presumere che un’antico essere malvagio si fosse aggirato più di due secoli prima nella Rocca, e che Delivrer lo avesse sconfitto poco prima della vigilia della celebre battaglia nella quale, per la prima volta, la Fortezza Bianca fu violata dalle orde dei Goblin dell’Alto Valico.

Durante l’ora successiva, Malachia consultò insieme alla Compagnia le antiche cronache di Bertoldo, un monaco pellegrino vissuto circa duecentocinquanta anni prima a Northgar. Attraverso i brandelli delle Cronache, il sapiente dedusse che Delivrer aveva affrontato lo Spettro nei sotterranei di Northgar, e ne era emersa senza una delle sue celebri spade. Nonostante tutti i presenti concordassero nel pensare che la seconda spada doveva essere stata lasciata dallo Scudo di Libra nei sotterranei, a dispetto di quanto affermavano le canzoni e le ballate sulla sua ultima battaglia, rimanevano ancora molti punti oscuri su come quest’ultima fosse stata ritrovata dal gruppo di assassini della notte precedente, e cosa avesse posto fine alle loro vite. Tutti concordarono che una seconda esplorazione dei sotterranei avrebbe potuto chiarire questi misteri.

Gli eventi però stavano precipitando: incontrato il luogotenente Victor al Chiostro dei Chierici, la Compagnia si rese conto che il passaggio sarebbe stato sigillato a breve: era necessario intervenire subito, e così effettuati pochi preparativi, gli avventurieri si calarono nuovamente negli oscuri passaggi sotto la Cappella della Memoria. Ciò che trovarono tuttavia, fu ben al di là delle loro aspettative.

Il dedalo di sotterranei si rivelò molto più antico di quanto sembrasse in origine. Non solo quest’ultimo celava un ingresso esterno per entrare e uscire dalla Rocca, ma gli angusti corridoi rivelarono la storia di un’atroce malvagità, uno spaventoso passato occultato da secoli agli occhi degli uomini.

Per ogni risposta che la Compagnia era riuscita a trovare nei sotterranei vi erano almeno due nuove domande che esigevano attenzione: gli indizi raccolti come tasselli di un vasto mosaico cominciavano a formare un disegno, il cui aspetto però sembrava troppo terribile e spaventoso per incoraggiarli a proseguire.

Quando l’angoscia suscitata dalle tenebrose ed antiche pareti ebbe il sopravvento, gli avventurieri si affrettarono ad emergere nuovamente all’aria aperta, recuperando i cavalli lasciati la notte precedente dal gruppo degli assassini. Ritornata alla Rocca, la Compagnia mise al corrente Victor delle scoperte fatte, incluso il documento, rivelatosi falso, che avrebbe permesso agli assassini di penetrare nella Rocca per conto di Sigurth Lothbrock – se egli fosse ancora stato Capitano della Torre della Sentinella.

Victor dal canto suo, informò gli avventurieri di aver ricevuto l’ordine di scortarli all’interno della Fortezza Bianca, nel Distretto del Castellano. Prima di lasciare il Chiostro dei Chierici, Theodor, Narth, Crovont e Falstaff cercarono il consiglio di Frey, non ancora ripresasi del tutto dalle ferite subite il giorno precedente. <

Rinvigoriti nello spirito, gli avventurieri seguirono Victor attraverso il Distretto della Fontana, risalendo finalmente nel luogo più inviolabile di Northgar: la Torre del Castellano.