Il Sovrintendente della Rocca

Nell’ultimo trentennio del 1200 secondo il Calendario Imperiale, una paladina di Libra giunse a Northgar per vegliare sulle sacre vestigia di Delivrer. Ispirata da un sogno divino, Frey avrebbe difeso la Cappella della Memoria da qualsivoglia blasfemia o profanazione, ma a quel tempo nessuno avrebbe immaginato quanto le sue azioni avrebbero inciso sul destino delle genti delle Terre di Confine.

La Compagnia si era ritirata per trascorrere la notte nella Taverna delle Quattro Picche; dopo aver messo al corrente Funes dei recenti avvenimenti, gli avventurieri, provati dalla lunga marcia, cercarono di abbandonarsi ad un lungo sonno ristoratore. Il destino tuttavia aveva ben altro in serbo per loro.

Nel cuore della notte qualcosa aggredì la Compagnia tra le tenebre: uno spettro, dissero in seguito, ma a prima vista sembrava più un gigantesco aracnide, con una fila di rossi occhi sfaccettati posti intorno all’addome deforme. Il non-morto si rivelò subito invulnerabile alle armi convenzionali, e paralizzò con il suo tocco velenoso gran parte della Compagnia. Soltanto Theodor e Crovont riuscirono a sfuggirgli per un soffio, cercando subito aiuto nella Cappella della Memoria, dove speravano di trovare la sacerdotessa di Libra nella sua perenne veglia delle reliquie sacre di Delivrer.

Quando i due compagni fecero irruzione nella Cappella della Memoria, la donna li fronteggiò impugnando un’elegante quanto minacciosa spada lunga. Nonostante non fosse ancora al corrente della missione della paladina di Libra, Theodor riuscì a convincerla delle loro buone intenzioni, e Frey, dopo lunghi attimi di incertezza, acconsentì a seguire i due concitati avventurieri sino alla Taverna delle Quattro Picche. Scavalcando un assonnato Jojo, Frey giunse al cospetto del mostruoso spettro, che nel frattempo aveva avvolto il resto della Compagnia in una rete di filamenti mortali. La paladina invocò il potere di Libra contro lo spaventoso ragno, obbligandolo a fuggire e bandendo la sua malvagità dalla Rocca.

Soccorsi i compagni caduti al tocco del Ragno Spettrale, il gruppo decise di abbandonare la poca sicurezza della Taverna e di trascorrere la notte nella Cappella della Memoria, assistendo Frey nella sua veglia, ma non prima di aver cercato qualsiasi possibile traccia lasciata dalla mostruosità non morta o dal suo mandante. Il comportamento della paladina di Libra lasciava ad intendere che lo spettro non avrebbe potuto nuocere ulteriormente, tuttavia Falstaff e Funes esplorarono i dintorni della Taverna con molta circospezione. Trovando poche tracce dei filamenti di ragnatela lasciati dal Ragno Spettrale, dedussero che la blasfema creatura proveniva dalla Corporazione dei Mercanti, oppure vi si era diretta dopo essere stata allontanata dal potere di Libra. Purtroppo i tentativi di introdursi nottetempo nella Corporazione Mercantile non andarono a buon fine, e la Compagnia si risolse a posticipare al giorno dopo eventuali indagini.

L’alba del giorno successivo però recò una sgradita sorpresa. Una decina di soldati della Rocca guidati da Valko, fece il proprio ingresso alla Cappella della Memoria, per prelevare Kevan Glaster e condurlo dal Sovrintendente della Rocca. La Compagnia era restia ad abbandonare Kevan, e ne nacque un alterco furibondo che aveva tutta l’aria di finire a colpi di spada. Mentre i toni si facevano incandescenti, Kevan decise di acconsentire alle richieste della guardia della Rocca, e si consegnò ai soldati affinché lo conducessero, solo, al cospetto di Lord Laris.

Dopo essere stati bloccati all’ingresso del Distretto della Fontana da Vincent Laguille, il gruppo di avventurieri, frustrato dagli eventi, si era fermato a discutere animatamente sul da farsi. Orodreth invece, dando sfogo alla sua ira, si era diretto alla Torre della Sentinella, per urlare in faccia al Capitano Sigurth cosa ne pensava dell’assurda situazione che si era venuta a creare per via delle gerarchie di potere interne alla Rocca.

Sigurth Lothbrock però reagì in maniera inattesa. Prendendo le proprie armi e portando con sé il gigantesco Navarro, il Capitano della Torre della Sentinella affrontò direttamente Vincent Laguille ai cancelli del Distretto della Fontana, e quando quest’ultimo gli intimò di arrestare il passo, per tutta risposta Sigurth assestò un poderoso gancio al rasato viso del Gabelliere del Re. Mentre tutta la Compagnia sfilava al seguito del Capitano innanzi allo sconvolto Vincent, Theodor mostrò compassione, fermandosi pochi minuti a prestare soccorso al soldato, il cui labbro sanguinante era stato abbondantemente spaccato dal preciso colpo della mano guantata del Capitano.

Al seguito di Sigurth Lothbrock la compagnia fece irruzione nel Distretto della Fontana, dove poté ammirare la svettante Torre del Castellano, e le spaventose Gargolle scolpite sui suoi contrafforti. I passi del gruppo però erano diretti alla sontuosa costruzione della residenza di Lord Laris, il Sovrintendente della Rocca.

Quando la Compagnia giunse al cospetto del Maestro del Conio, egli riconobbe i meriti che aveva conquistato, non senza un malcelato fastidio per la condizione sociale degli avventurieri, e di malavoglia accordò il compenso promesso molto tempo addietro dal Capitano Sigurth. Inoltre, senza mezze misure, il Sovrintendente rese noti i suoi sospetti su quanto stava accadendo nel Distretto dei Mercanti, ma il suo tono sprezzante convinse la Compagnia a lasciare che Lord Laris togliesse da solo le proprie castagne dal fuoco.

Accompagnato Kevan Glaster alla Torre della Sentinella, giudicato uno dei pochi luoghi sicuri della Rocca, la Compagnia accettò di buon grado di scortare la spedizione voluta da Sigurth alle Caverne Ululanti, al fine di raccogliere le informazioni necessarie per consentire ai cavalieri di Northgar di sgominare la minaccia dei Goblin una volta per tutte.

Mentre la mattinata volgeva al termine, il gruppo mosse i suoi passi verso la bottega di Mastro Troll, il quale fu disponibile a cedere molte delle sue mercanzie sulla base di un pagamento futuro. Raccolti gli ultimi articoli d’equipaggiamento, la Compagnia si preparava ad una nuova e decisiva incursione nell’Alto Valico, mentre all’orizzonte nere nubi si addensavano sui picchi più alti delle Montagne dei Giganti.